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HOW?

Come ho fatto a vincere una borsa di studio per un programma annuale scolastico con Intercultura?
La risposta è: selezioni.
Credo sia il momento giusto di  raccontare un po’ la mia esperienza, il modo in cui tutto è iniziato. A novembre è arrivata l’ora della prima fase di selezione. Consisteva in una prova di idoneità che è durata all’incirca due ore.
1.     La prima prova può sembrare la più banale: niente preparazione, niente scadenze da rispettare, nessuno che ti guarda negli occhi… Eppure vi garantisco che non è affatto così. Le domande mirano a capire la nostra stabilità mentale (in effetti mi sorprende che io l’abbia superata), sono posti quesiti apparentemente inutili o superflui, ma che se ben analizzati possono rivelare molti aspetti della nostra personalità. Ad esempio: conti le insegne luminose? ECCO questa è stata la domanda che mi ha messa più in crisi. Che cavolata, ovvio che no! Oh, aspetta, pensandoci bene forse qualche volta è capitato… Oddio sono mentalmente instabile… Ho passato circa due giorni a cercare online il nome del disturbo che credevo mi affliggesse, ma con un po’ di sostegno da parte del mio caro fratellone, che mi ha dissuasa da questi pensieri, sono riuscita a convincermi che di gente più pazza di me in giro ce n’è, eccome! Dopo 10 lunghissimi giorni ho ricevuto i risultati e… sììì ero passata! -1
2.  La seconda fase è sempre quella più temuta: i colloqui individuali.
Personalmente ero mooolto agitata (trovarmi davanti a due estranei che mi ponevano domande talvolta inaspettate mi faceva sentire abbastanza a disagio), ma terminato il tutto mi sono resa conto che non era andata poi così male. Qualche risposta un po’ azzardata c’era stata, ma speravo in bene.

3.  Terza fase: colloquio/visita in famiglia. Il 5 dicembre 2016, dopo aver sfornato una grande quantità di biscottini natalizi di pastafrolla, si sono presentati a casa mia due giovani volontari del mio centro locale di Intercultura. Risultato? I biscotti erano finiti e io ero una bimba felice!
Il colloquio era andato veramente molto bene e tra una risata e l’altra i due ragazzi mi avevano fornito molti suggerimenti utili ed interessanti. Erano rimasti per circa due ore, ma a me sembrava fossero trascorse solo poche decine di minuti.

4.  La quarta fase consiste nella compilazione di un fascicolo online nel quale viene richiesto di rispondere a dei quesiti di tipo anagrafico, di scrivere dei testi riguardanti le motivazioni che hanno spinto a concorrere, di caricare le foto che più rappresentano la nostra persona ecc… Il tutto in inglese. Questa fase è molto importante e a renderla complessa è il fattore tempo. Infatti la compilazione definitiva del fascicolo era da farsi a breve scadenza. Il poco tempo e il timore di sbagliare qualcosa, o di fare strafalcioni con l’inglese, mi agitava parecchio.
Ammetto che però questa è stata la fase che più mi ha divertita ed emozionata… Il pensiero che le parole che dovevo trascrivere avrebbero contribuito alla decisione finale, che sarebbe andata a decretare se e dove avrei vissuto per un intero anno, mi spinse a compilarlo al meglio.
A mezzanotte della sera stessa in cui avrei dovuto spedire il mio fascicolo, con molta decisione ho inserito le definitive destinazioni nelle quali mi sarebbe piaciuto andare, ma… Hong Kong sarebbe stata la mia prima scelta se non mi fossi accorta alle 3 di notte del perché non ero riuscita ad inserirla: non rientravo nei limiti di età stabiliti per concorrere ad una borsa per Hong Kong. Nel panico ho riacceso il computer e ho modificato la mia lista, eliminando la Cina che avevo temporaneamente messa al posto di Hong Kong. Cosicché al primo posto è scivolata l’Islanda, al secondo gli USA e al terzo l’Argentina ecc…

5.  Quinta e ultima prova: ELTIS test.
Avendo inserito tra le mie possibili destinazioni gli USA, ho dovuto sostenere una prova di certificazione della lingua inglese richiesta dal loro governo per definirne il mio livello di conoscenza. Prima di iniziare il test, sempre in balia delle mie ansie, ricordo di aver ripassato tutta la grammatica inglese degli ultimi tre anni di scuola, cosa che in realtà è stata abbastanza ininfluente.

Volete capire come e quando ho saputo di aver vinto la borsa di studio? Tardi! Ed è stato un processo eccezionalmente lungo, ma per scoprirlo attendete il mio prossimo post!
Stay tunned,
Gaia


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